26 LUGLIO
BANCHE ESTERE IN ITALIA NEGLI ULTIMI 40 ANNI
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Durante l’Assemblea Annuale di AIBE (Associazione Italiana Banche Estere), celebrativa dei 40 anni di rappresentanza delle banche estere in Italia, il 14° Rapporto Annuale sul sostegno delle banche estere al sistema economico-finanziario italiano sottolinea come, in questi quattro decenni, il contributo del settore bancario e degli investitori esteri sia stato cruciale per l’evoluzione del nostro Paese nel panorama economico globale.
Negli anni '80, l'apertura del mercato finanziario italiano alle banche estere ha portato all'ingresso di istituti come Citibank e Deutsche Bank, che hanno introdotto nuovi modelli di business e prodotti finanziari innovativi, incluso il primo sportello automatico (ATM). Quest'ultimo, installato a Milano nel 1983, ha segnato un importante passo avanti nella modernizzazione dei servizi bancari del Paese. Durante lo stesso decennio, il numero di filiali estere in Italia è aumentato del 50%. Un altro sviluppo cruciale è stata l'adozione del sistema telematico per la negoziazione dei Titoli di Stato (MTS) da parte della Borsa Italiana nel 1986, che ha portato un grande miglioramento per quanto riguarda la trasparenza e l'efficienza del mercato secondario dei Titoli di Stato.
Negli anni '90, la globalizzazione e la liberalizzazione dei mercati finanziari italiani hanno spinto le banche italiane a migliorare i loro servizi e adottare tecnologie avanzate per rimanere competitive. Banche estere come Barclays e BNP Paribas hanno introdotto strumenti finanziari che hanno aiutato le aziende italiane a gestire i rischi e ad accedere a nuovi mercati internazionali. Secondo i dati AIBE, nel 1995 le banche estere in Italia erano responsabili del 30% delle emissioni di obbligazioni corporate. Inoltre, durante il decennio, la crescita del private banking offrì ai clienti italiani servizi di gestione patrimoniale personalizzati, favorendo una maggiore diversificazione degli investimenti e una migliore pianificazione finanziaria. L'introduzione dell'euro e del sistema di pagamenti TARGET ha ulteriormente integrato l'Italia nell'economia europea, facilitando i pagamenti transfrontalieri nell'Unione Europea.
Il nuovo millennio ha visto la digitalizzazione diventare un fattore chiave di innovazione nel settore finanziario. ING Direct ha introdotto la banca online in Italia, offrendo servizi bancari completamente digitali senza la necessità di filiali fisiche. Questa trasformazione ha permesso alle banche di offrire servizi più efficienti e personalizzati, migliorando l'esperienza complessiva dei clienti. Inoltre, l'acquisizione di UniCredit da parte di gruppi di investitori internazionali ha portato non solo capitali, ma anche competenze e tecnologie avanzate, contribuendo significativamente alla trasformazione del settore bancario italiano.
Negli anni 2010, le banche estere in Italia hanno iniziato a focalizzarsi sulla sostenibilità e sui criteri ESG. Molti istituti, tra cui HSBC e UniCredit, hanno lanciato numerosi progetti di finanziamento green, promuovendo investimenti in energie rinnovabili e infrastrutture sostenibili. Secondo i dati AIBE, nel 2018 le banche estere in Italia gestivano il 40% dei fondi di investimento sostenibili.
Negli anni recenti, nel decennio 2020, tecnologie emergenti come blockchain e intelligenza artificiale hanno rivoluzionato il settore finanziario. Banche estere come JPMorgan e Goldman Sachs hanno investito significativamente in Italia, sostenendo startup fintech e sviluppando nuove soluzioni di pagamento e gestione patrimoniale basate su queste tecnologie. Questi sviluppi migliorano inoltre la trasparenza e la sicurezza delle transazioni finanziarie e la gestione dei rischi. Secondo la Banca d'Italia, le banche estere hanno investito oltre 2 miliardi di euro in tecnologie fintech in Italia negli ultimi tre anni, contribuendo a creare un ecosistema locale dinamico con benefici significativi per l'intera economia.
Oggi le banche estere che operano in Italia sono 79 (18,5% del totale) e continuano a promuovere l'innovazione e l'inclusione finanziaria per garantire la competitività a livello globale dell’Italia.
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