31 Luglio 2017
Consilia Business Management: scoprire le opportunità della finanza agevolata
Andrea Santa Maria
4 MIN READ
1. Secondo la vostra esperienza quali sono i settori (gestione, finanza, marketing…) in cui le Pmi italiane dovrebbero migliorare per competere meglio sul mercato mondiale?
Le Pmi italiane dovrebbero migliorare la pianificazione e gestione della finanza e degli investimenti, sviluppando conoscenze verso strumenti di finanziamento alternativi al tradizionale canale bancario. Inoltre dovrebbero con più convinzione investire sui processi strutturati di internazionalizzazione, che possano consentire di presentare meglio i propri prodotti e servizi – spesso di qualità nettamente superiore a quelli dei propri competitor – anche sfruttando meglio le risorse finanziarie messe a disposizione per realizzare più velocemente i propri obiettivi strategici di sviluppo sullo scenario internazionale.
2. Tra i servizi da voi offerti molti sono indirizzati a fornire strumenti che facilitino il salto da azienda a conduzione familiare a realtà strutturata (adozione Ifrs, sistema di audit e governance). In cosa consistono i vantaggi per chi decide di affidarsi ai vostri servizi di consulenza per intraprendere questo percorso?
Consilia nasce nel 2004 come advisor indipendente con lo scopo chiaro di valutare e valorizzare per le aziende clienti le caratteristiche qualificanti, i punti di forza e le opportunità offerte dai diversi scenari di mercato. Lo sviluppo e la crescita, in un contesto complesso e sfidante, comportano tuttavia anche investimenti volti ad aumentare la consapevolezza sui rischi e sui cambiamenti di assetto organizzativo e di governance che le società più piccole, come ad esempio quelle familiari, devono necessariamente affrontare. Noi cerchiamo di sostenere i nostri clienti, proponendo soluzioni organizzative, di governance e non da ultime, finanziarie utili per vincere queste sfide.
3. Per le aziende che vogliono crescere uno dei terreni più complessi su cui muoversi è quello finanziario. Quali sono le possibili strategie?
Le strategie devono partire da una sana pianificazione dei risvolti finanziari delle scelte di investimento e del circolante. Una pianificazione strutturata della finanza consente di ottenere il miglior mix di fonti di finanziamento a breve e medio – lungo termine, cogliendo le opportunità che – soprattutto oggi – si intravedono anche nella diversificazione verso forme di finanziamento ulteriori al mercato bancario: tale processo verso il mercato e le fonti alternative – finanza agevolata, calmierata, bond e minibond, altri strumenti di mercato – appare ormai irreversibile.
4. Sulla finanza agevolata ancora esiste un grosso deficit di informazione e il ventaglio di soluzioni è ampio. Ma quale deve essere il criterio di scelta degli strumenti più adatti?
Gli strumenti devono sempre seguire la strategia e non deve mai avvenire il contrario: casi di progetti definiti ad arte per il perimetro normativo agevolato poi tipicamente implodono o naufragano in corso d’opera. Le aree maggiormente supportate dalla finanza agevolata sono la ricerca, l’internazionalizzazione, gli investimenti green e lo sviluppo infrastrutturale. Consilia per il progetto Elite offre uno screening delle opportunità dal livello regionale al livello sovranazionale (Bei, IFC, etc) passando per gli strumenti di tipo comunitario (Ho2020 e figli) e per le misure ministeriali (Mise, Miur, Simest, etc). Poi contano moltissimo i singoli criteri dettati dalle specifiche normative (attività economica, dimensione aziendale, specifici financials) che però spesso, chi si occupa di finanza in azienda, non valuta in anticipo approfonditamente; chi applica ad un bando o ad una misura senza approfondita conoscenza, organizzazione e struttura rischia l’insuccesso proprio in relazione ad una scarsa capacità di pre-valutazione dei requisiti di fattibilità per l’eleggibilità dell’azienda o del progetto, alla specifica call o al tender.
5. Anche a livello europeo sono nati molti strumenti di finanza agevolata, quali sono secondo la vostra esperienza quelli che meglio rispondono alle esigenze delle imprese del nostro paese?
A livello europeo gli strumenti agevolati che meglio rispondono alleesigenze delle imprese italiane sono indubbiamente quelli a gestione diretta della Commissione Europea contenuti nel programma Horizon 2020. Questo programma di finanziamento è infatti dedicato alla ricerca e all’innovazione, ed è operativo dal 1 gennaio 2014. Il programma integra in un’unica cornice i finanziamenti erogati in passato dal Settimo Programma Quadro per la Competitività e l’Innovazione (CIP) e dall’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia (IET) e mira a coprire l’intera catena della ricerca. La struttura di Horizon 2020 ruota intorno a 3 pilastri (Sfide della Società, Leadership Industriale ed Efficienza Scientifica) e ha una dotazione di € 70 miliardi.Ci sono poi le opportunità di InnovFin, una iniziativa congiunta tra BEI e European Investment Fund insieme alla Commissione Europea, che mette a disposizione garanzie su loan creditizi nazionali e finanziamenti agevolati al servizio di investimenti in ricerca e sviluppo a partire da 15 milioni di euro su un triennio.
6. Potreste indicarci casi di successo di aziende che grazie alla finanza agevolata hanno sostenuto investimenti e registrato una crescita della propria attività?
Una società del novarese che aveva l’obiettivo strategico di acquisizione di due aziende target in Brasile e che grazie all’intervento della Simest ha ottenuto equity pubblico per l’M&A e contributo al costo del debito per otto anni, debito che è stato messo a disposizione da un istituto tradizionale su provvista di Cassa Depositi e Prestiti con duration più lunga e a tasso calmierato. Un altro esempio è rappresentato da una società campana che ha ottenuto dai fondi pubblici iniezioni anche a fondo perduto per ampliamenti produttivi locali, utilizzando anche l’ingresso della Simest nelle partecipate estere con il meccanismo del contributo del costo del debito di esplicitato sopra. O ancora un caso di un cliente che abbiamo supportato con la misura del Medio Credito Centrale e della Sace al fine di garantire linee di credito a medio lungo termine, bond con garanzia del FEI – braccio operativo della BEI per le coperture.
7. Da quanti anni fornite consulenza a valore aggiunto in questo specifico settore?
Il team di Debt&Grant advisory opera in Consilia da 3 anni, ma i componenti del team – ed io in particolare – mi occupo specificatamente di questi temi da quindici anni. Nella mia personale precedente esperienza mi sono occupato di questi temi in banca, presso un dipartimento specializzato in finanza agevolata, e poi ho maturato la mia più significativa esperienza in una società quotata che per prima decise di investire in maniera strutturata in questo tipo di consulenza. In questa esperienza sono state sviluppate competenze e professionalità molto orientate alla valutazione della prefattibilità dei progetti, fase a cui, ancora oggi, si presta una minuziosa e particolare attenzione, al fine di “cucire” davvero per i nostri clienti un abito su misura ed offrire una “cloche” con tutti gli strumenti a disposizione da abbinare alle progettualità ed agli investimenti previsti.
8. Negli anni la tipologia di clienti è cambiata? Se sì, in cosa?
Negli anni è certamente cresciuta la esigenza di sfruttare al meglio le opportunità offerte da queste forme di finanza alternativa, agevolata e calmierata, anche grazie ad un approccio più strutturato e vigile verso le diverse misure nel tempo avviate a vario livello: prima l’impresa apprezzava solo misure volte a concedere “fondo perduto”, ora è il CFO – o nelle strutture più piccole l’imprenditore stesso – che, proprio in virtù della maggiore attenzione verso il processo di pianificazione a cui abbiamo fatto riferimento prima, valuta ogni singola opportunità di finanziamento e partecipa attivamente alla verifica della pre-fattibilità di cui parlavamo prima. Se il ragionamento si sposta su chi può usufruire dei benefici di queste misure agevolate, prima erano soprattutto le PMI a trarne i maggiori vantaggi, ora anche le Small-Mid Cap (con dimensione inferiore a 3.000 dipendenti) che si affacciano con un piano investimenti in ricerca ed Internazionalizzazione possono ottenere forme d’incentivazione davvero interessanti e commisurate al loro potenziale dispesa, senza parlare delle Large che con i loro investimenti solitamente con size monstre sono supportabili dalle banche sovranazionali come ad esempio IFC.
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