04 AGOSTO 2021
I NUOVI TREND DEL SETTORE AERONAUTICO
Redazione Consilia
Non è semplice quantificare i danni che il Covid-19 ha causato alle compagnie aeree. Un dato certo è che nel 2020 i ricavi totali del settore sono stati pari a circa €277 miliardi, circa il 60% in meno rispetto agli anni precedenti. Recenti stime prevedono che il traffico aereo ritornerà ai livelli del 2019 non prima del 2024, a fronte di previsioni più ottimistiche effettuate direttamente dalle compagnie aeree che indicano una ripresa della domanda in tempi più brevi.
L’avvio delle somministrazioni del vaccino anti Covid-19 ha portato ad una ripresa dell’economia in diverse parti del mondo. Nonostante le compagnie aeree siano ottimiste sul fatto che l’industria sia finalmente arrivata ad un punto di svolta, la strada verso il recupero completo del settore aeronautico è però ancora lunga considerando che a oggi solamente il 13,7% circa delle persone a livello mondiale è stata vaccinata.
Negli ultimi mesi, con l’avvicinarsi del periodo estivo, si è assistito ad una ripresa della domanda e le compagnie aeree hanno avviato un processo di trasformazione dell’offerta al fine di soddisfare i mutati bisogni della clientela.
È ipotizzabile, con ragionevole certezza, che l’attuale crisi sanitaria, la consapevolezza del cambiamento climatico e le tecnologie dirompenti cambieranno significativamente le caratteristiche del settore nei prossimi anni e nel medio e lungo termine: quando la mobilità aerea sarà tornata ai livelli pre-pandemia, il comparto aeronautico si presenterà profondamente diverso rispetto a prima.
La domanda che gli operatori del settore si pongono è: come sarà il trasporto aeronautico nel prossimo futuro?
Ecco alcune risposte ed alcuni macro trend di cui si dovrà tener conto nel settore del trasporto aeronautico del futuro:
Poiché lo smart working e le altre modalità di lavoro più flessibili hanno avuto un grande impatto sull’operatività delle aziende è ragionevole prevedere che anche in futuro ci saranno meno viaggi per finalità di business.
In questo senso i viaggi business difficilmente riusciranno a tornare ai livelli pre-pandemia o quantomeno impiegheranno più tempo. Se in generale si stima che nel 2024 sarà recuperato circa l’80% del traffico aereo pre-pandemia, ciò sarà principalmente dovuto ai viaggi per turismo, stimati in crescita, che compenseranno parzialmente la riduzione complessiva dei volumi di traffico.
In buona sostanza il fatto che, dopo una crisi economica, i viaggi di lavoro impiegheranno più tempo a tornare ai livelli precedenti comporterà una RIVALUTAZIONE DELL’ECONOMIA DEL VOLO per le compagnie aeree.
Tale processo di cambiamento si baserà su 3 elementi essenziali:
Per far fronte alla crisi, diverse compagnie aeree hanno dovuto accendere finanziamenti anche di importo elevato e, nel 2020, il settore ha accumulato oltre €152 miliardi di debiti.
Al fine di mitigare i rischi di sostenibilità economico/finanziaria del business, le compagnie presumibilmente adotteranno delle soluzioni che passeranno attraverso un aumento dei prezzi dei singoli voli, quantomeno in un futuro prossimo.
Un secondo aspetto importante legato a questa fase di recupero delle compagnie aeree è rappresentato dalla rilevanza dei sostegni governativi. In alcuni casi si è assistito addirittura a un cambiamento nella proprietà delle compagnie con l’ingresso dello Stato. In altri casi si è riscontrato comunque un aumento dell’influenza statale nella gestione di alcune compagnie aeree.
Alcune compagnie aeree hanno risposto alla crisi del Covid-19 puntando su una maggiore efficienza, razionalizzando e riorganizzando il proprio modello di business e la propria offerta; altre stanno ancora riflettendo su quali azioni intraprendere.
Come già emerso, questo divario è anche dovuto ai diversi aiuti che gli Stati hanno offerto alle compagnie aeree che non sono state in grado di reagire al cambiamento. Ci sono ancora sul mercato alcuni operatori che presentano un elevato rischio di fallimento o la cui sostenibilità del business potrà essere messa in discussione nel futuro.
In questo contesto, al fine di essere più efficienti e differenziarsi maggiormente rispetto alla concorrenza, le compagnie aeree dovranno anche PUNTARE SULL’IT E SULLA DIGITALIZZAZIONE.
Prima della pandemia, le compagnie aeree spendevano circa il 5% dei ricavi sull’IT, percentuale molto bassa in confronto ad altri settori. Per esempio, il settore della vendita al dettaglio spende in media circa il 6% e i servizi finanziari il 10%.
Oltre all’esperienza dei consumatori, che può essere migliorata semplificando i processi di check-in e di imbarco, le compagnie aeree dovranno investire nell’analisi di dati per migliorare il processo decisionale e l’efficienza delle operazioni.
Per ottimizzare le prestazioni e per rendere più efficienti le operazioni, sarà necessario pertanto che le compagnie aeree nel futuro prossimo rivaluteranno l’importanza dell’IT e del processo di digitalizzazione dei servizi.
In che modo in particolare questo potrà avvenire?
Le principali innovazioni digitali riguarderanno i seguenti aspetti:
Prima della pandemia, la quota di mercato dei voli in coincidenza sulle rotte intercontinentali era in aumento. Questo era in parte dovuto al successo del modello hub-and-spoke, un modello di sviluppo della rete delle compagnie aeree costituito da uno scalo (hub) dove si concentravano la maggior parte dei voli e che ha contribuito negli ultimi decenni alla creazione di megahub come quelli di Dubai, Istanbul o Francoforte. Il traffico aereo centralizzato è stato inoltre in grado di offrire il massimo numero di coincidenze con il minor numero di voli, concentrando più passeggeri in aerei più grandi e riducendo così i costi.
Nonostante il successo di questo modello, il calo generalizzato della domanda ha colpito di più i voli in coincidenza rispetto a quelli diretti.
Le compagnie dovranno pertanto PUNTARE MAGGIORMENTE SULL’OFFERTA DI VOLI DIRETTI, ridefinendo anche la logica e la centralità degli HUB.
Nel 2019 il settore aeronautico ha causato il 2,4% delle emissioni globali di CO2, con un aumento del 32 % rispetto al 2014. Alla luce di quanto sopra, a partire dal 2020, il comparto in parola si è impegnato a favore di una crescita neutral green in termini di emissioni di carbonio.
Il settore del trasporto aereo dovrà quindi impegnarsi nell’AVVIARE UN PROCESSO DI TRASFORMAZIONE VERSO VOLI PIÙ GREEN E SOSTENIBILI.
Tra le diverse fonti di energia alternative e sostenibili, gli aerei a propulsione elettrica rappresentano una delle strategie più realistiche per realizzare un aereo GREEN nel prossimo futuro.
Un’altra alternativa per sostituire il carburante per aerei a base di petrolio è quella di utilizzare l’idrogeno.
Tenendo conto delle difficoltà di implementazione di queste tecnologie, attualmente la IATA – International Air Transport Association – si sta concentrando sullo sviluppo di carburanti per l’aviazione sostenibili (SAF – Sustainable Aviation Fuel).
Il SAF non è a base di petrolio ed è prodotto da oli da cucina usati, grassi animali e materiale di scarto organico. Nonostante i suoi vantaggi, attualmente il Saf ha un costo circa cinque volte superiore al carburante tradizionale e, sebbene si stiano sviluppando nuove tecniche di produzione, queste potrebbero essere realizzabili concretamente non prima del 2030.
Poiché fonti alternative come quelle appena descritte potrebbero rivoluzionare il settore a lungo termine, alcune compagnie aeree stanno iniziando ad utilizzare carburanti sostenibili che potenzialmente prenderanno il posto del carburante tradizionale.
Attualmente però tutto ciò che riguarda le fonti alternative sta vivendo ancora una fase di sperimentazione.
Con la recente crisi si è generata una sovrapproduzione di aerei: la produzione nel settore aeronautico era aumentata in previsione di una crescita continua del settore. Dopo la crisi si è assistito ad una sovrapproduzione di aerei e i canoni mensili di locazione di alcuni modelli si sono conseguentemente ridotti. Ad esempio, nel 2019, il canone di locazione mensile medio per un Boeing 777-300ER del 2016 è stato di circa $1,2 milioni, contro un canone ridotto nel 2020 a circa meno di $800 mila.
Sarà quindi FONDAMENTALE VALUTARE GLI EFFETTI DELLE VARIAZIONI DEI LIVELLI DI PRODUZIONE E DEI VALORI DI MERCATO dei modelli aerei per valutare l’acquisto ed il noleggio dei nuovi velivoli.
Negli ultimi dieci anni, le compagnie hanno diminuito i numeri dei mezzi dedicati al trasporto merci. Tuttavia, durante la pandemia, il settore è risultato essenziale, le vendite di e-commerce sono salite significativamente, mentre molti voli di linea, rappresentando oltre la metà di tutte le consegne di merci aeree, sono rimasti non operativi. Prima del Covid-19, il trasporto merci per via aerea valeva il 12% dei ricavi totali del settore, nel 2020 la percentuale è ovviamente triplicata (anche in funzione della riduzione dei voli passeggeri) e i rendimenti del settore merci sono cresciuti di quasi il 30%. L’aumento dei ricavi relativi al settore ha portato ad un’intuitiva crescita nella domanda di cargo rispetto ai livelli pre-crisi. I dati pubblicati dall’International Air Transport Association (IATA), mostrano che, a maggio 2021, la domanda è aumentata del 9,4% rispetto a maggio 2019.
La crisi del Covid-19 ha dimostrato come l’air cargo sia in grado di reagire alle sfide adottando rapidamente le innovazioni. In questo senso le compagnie aeree dovranno rispondere proattivamente alla crescita della domanda pianificando con cura e in modo efficiente le operazioni di carico aereo e cercando di trovare il giusto equilibrio fra trasporto passeggeri e trasporto merci anche sullo stesso volo.
Anche il comparto relativo ai voli speciali potrà nel futuro rappresentare un mercato importante per le compagnie aeree.
Il CORSIA – Carbon Offsetting and Reduction Scheme for International Aviation – infatti è uno schema internazionale di regolazione delle emissioni di CO2 derivanti dall’Aviazione Civile. Tale Schema mira a stabilizzare le emissioni CO2 dell’aviazione attraverso meccanismi di compensazione che sono ancora in fase di definizione.
Quel che è certo è che, in termini di sostenibilità ambientale, l’utilizzo di flotte più moderne e specializzate, come per esempio quelle antincendio, potrà contribuire significativamente alla riduzione dell’inquinamento a livello globale e rappresenterà un possibile meccanismo di compensazione per le compagnie aeree. I voli internazionali comportano infatti emissioni di CO2 annue maggiori di 10.000 tonnellate, mentre i voli per operazioni umanitarie, mediche o antincendio non solo non rientrano nel calcolo delle emissioni CORSIA e della baseline ma probabilmente potranno in futuro contribuire alla formazione dei cosiddetti “Carbon Credits”.
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