09 DICEMBRE 2020
IL NUOVO PARADIGMA DEL PROCESSO DI ORIGINATION E MONITORING DEL CREDITO
Redazione Consilia
I NUOVI REQUIREMENT IN MATERIA DI CREDITO.
Lo scorso 30 settembre si sono chiuse le consultazioni riguardanti le linee guida del Processo di erogazione e monitoraggio del Credito la cui entrata in vigore avverrà in data 30 giugno 2021.
Il documento fornisce raccomandazioni e best practice agli Istituti bancari in materia di concessione del credito con l’obiettivo di assicurare l’adozione di adeguati standard prudenziali e prevenire la generazione di nuovi crediti deteriorati in futuro, garantendo solidità e stabilità del sistema finanziario.
A tal fine, vengono introdotti standard rigorosi e prudenti atti a migliorare le prassi, i modelli di governance, i processi e i meccanismi in materia di concessione attraverso requisiti informativi e driver per la valutazione del merito creditizio, la gestione e monitoraggio del rischio creditizio in tutte le fasi di vita del credito, il framework di controllo, la determinazione del pricing in ottica EVA (i.e. Economic Value Added), nonché la valutazione delle garanzie in sede di concessione, monitoraggio e revisione periodica del valore delle stesse.
Le linee guida favoriscono lo sviluppo di una “cultura del rischio di credito” che riguarda in primis il board e i vertici della struttura organizzativa e che si sviluppi in modo efficace su tutti i livelli dell’organizzazione e su tutti i membri del personale coinvolti nei processi di assunzione, gestione e monitoraggio del rischio di credito. In tal senso è richiesto agli enti destinatari della nuova disciplina di effettuare un’autovalutazione al fine di riscontrare eventuali carenze e porre in essere le opportune attività di remediation.
Le Guidelines evidenziano l’opportunità di considerare il processo di concessione del credito anche in ottica di antiriciclaggio e in tal senso è richiesto agli enti di:
Particolare enfasi viene data per le Operazioni a Leva in relazione alle quali gli enti devono dare definire preventivamente la loro propensione e la loro specifica strategia: in tal senso è richiesta che la valutazione del rischio di credito avvenga anche in chiave prospettica e all’esito dell’analisi di sensitività.
Le Banche devono tenere conto dei rischi associati ai fattori ESG e del loro impatto sulla situazione economica e finanziaria dei mutuatari, e in particolare del potenziale impatto dei fattori ambientali e del cambiamento climatico, con riferimento ai rischi di responsabilità civile legati al fatto di aver contribuito al cambiamento climatico stesso, o ai rischi di transizione.
Gli istituti sono chiamati ad effettuare un’autovalutazione con una gap analysis al fine di individuare eventuali carenze nelle Policy e Procedure, nonché nelle infrastrutture IT (che, si ricorda, devono essere adeguate entro il 2024) e definire gli strumenti di intervento per essere conformi al nuovo paradigma sul credito.
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