28 FEBBRAIO 2022
LA RIPRESA DELLA COSMETICA ITALIANA POST-PANDEMIA
Redazione Consilia
La risposta del settore della cosmetica alla crisi pandemica è stata positiva: nel 2021 tale settore infatti ha registrato una crescita del fatturato di oltre il 10%, superando gli 11,7 miliardi di euro, svelando così un’industria cosmetica solidale, responsabile e resiliente.
I dati di fine 2021 hanno evidenziato, in maniera particolare, la crescita di alcuni comparti delle vendite.
L’e-commerce è cresciuto del 29,7%, coprendo un valore pari a 900 milioni di euro. Il canale delle vendite farmaceutico è cresciuto del 4,0%, arrivando a toccare gli 1,9 miliardi di euro. Anche la grande distribuzione è stata caratterizzata da una lieve crescita (+1,5%), raggiungendo i 4,5 miliardi.
I canali professionali dal canto loro hanno reagito positivamente: acconciatura (+14,8%) ed estetica (+12,6%) hanno registrato una chiusura a fine anno rispettivamente di 520 e 190 milioni di euro, recuperando parzialmente le chiusure forzate del 2020.
Nel 2021, la ripresa ha influenzato positivamente anche le vendite presso il canale delle profumerie (+22,1%, per un valore di oltre 1,8 miliardi), la cui quota si è riallineata ai valori pre-pandemia. In maniera particolare il canale erboristeria (+12,7%) ha registrato un valore di chiusura di oltre 370 milioni di euro.
Sono arrivate conferme anche dalle vendite dirette (+3,7%) che sono state caratterizzate da una chiusura pari a circa 360 milioni di euro.
Il fatturato del contoterzismo è salito ai livelli pre-pandemia, toccando, a fine 2021, i 2 miliardi di euro (+20%), sostenuto in maniera particolare dalla ripresa della domanda estera.
Entrando nel merito della domanda estera, la ripresa degli scambi commerciali europei e internazionali e degli spostamenti su scala mondiale ha visto a fine anno un balzo positivo dell’export: 4,7 miliardi (+14%) e una bilancia commerciale che ha superato i 2 miliardi di euro.
Va sottolineato infine come la chiusura del 2021 ha registrato una crescita del mercato interno portandolo a un valore complessivo pari a 10,6 miliardi di euro (+8,5%).
Secondo un’indagine condotta dal Centro studi di Cosmetica Italia, associazione nazionale delle imprese del comparto, già nella seconda parte del 2022 il volume di affari del settore della cosmetica si attesterà sui valori pre Covid.
Quel che è certo è che la Cosmetica Made in Italy nel 2022 sarà impegnata su più fronti.
Innanzitutto, le imprese continueranno ad affrontare le incertezze legate a uno scenario macroeconomico in ripresa ma ancora incerto e le tensioni sulla filiera, legate ad esempio all’incremento atteso dei costi delle materie prime e alle difficoltà di pianificazione delle produzioni, in parte dovute all’andamento altalenante di alcuni canali di vendita, sia nazionali che internazionali.
In secondo luogo, le imprese dovranno concentrarsi sullo studio e l’analisi delle nuove abitudini di consumo. Secondo il Centro studi di Cosmetica Italia, i canali di distribuzione di prodotti cosmetici durante il lockdown hanno sofferto significativamente per le chiusure obbligatorie di alcuni canali di vendita (come, ad esempio, quello professionale) e per il conseguente scarso flusso di consumatori.
A partire da tale scenario, si sono affermati nuovi comportamenti di acquisto e nuove opzioni di consumo che probabilmente interesseranno anche il futuro: si pensi all’ e-commerce, protagonista assoluto degli acquisti durante la pandemia con un tasso di crescita che nel 2020 ha superato il 40% rispetto all’anno precedente.
Tra gli altri trend, si segnalano la dilatazione della beauty routine, la maggiore attenzione ai concetti di cosmetici a connotazione naturale e sostenibili, la cresciuta sensibilità verso concetti di sicurezza del prodotto.
Se questi trend alla fine del 2019 erano proiettati nel medio periodo oggi sono del tutto attuali e consolidati.
Il terzo e ultimo fronte sarà quello della sostenibilità e dello sviluppo all’estero del business, cosi come il tema della crescita dimensionale da attuarsi anche attraverso un graduale avvicinamento al mercato dei capitali.
Proprio in questa direzione vanno collocate le strategie adottate da un numero crescente di società del settore, impegnate in operazioni di quotazioni in Borsa ovvero in operazioni di raccolta fondi.
Solo per citare alcuni esempi, a novembre l’italiana Intercos ha esordito su Euronext Milan; mentre Skinlabo, digital brand torinese, ha chiuso un nuovo round di investimento da 9,1 milioni di euro, finalizzato ad una apertura del business sul mercato Usa, a nuove assunzioni, nuovi investimenti in IT, ad un rafforzamento dell’attività di Ricerca e Sviluppo e al potenziamento dell’attività di Marketing Communication.
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