08 GENNAIO
"MADE IN ITALY 2030": IL LIBRO VERDE PER UNA NUOVA POLITICA INDUSTRIALE ITALIANA
CORPORATE FINANCE
7 MIN READ
Il Libro Verde "Made in Italy 2030", pubblicato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, segna un passo cruciale verso una nuova strategia di politica industriale per l’Italia. Questo documento, frutto di analisi approfondite e di una prospettiva a lungo termine, rappresenta la prima fase di un progetto che mira a trasformare il sistema produttivo del Paese, rendendolo più resiliente, competitivo e sostenibile. Il processo prevede una consultazione pubblica e un confronto con tutti gli attori e gli stakeholder, pubblici e privati, che culminerà, nel febbraio 2025, con la redazione del Libro Bianco.
Il documento si articola in due sezioni principali: la prima, di natura strategica, analizza le principali sfide e opportunità per il futuro dell'industria italiana, mentre la seconda offre focus specifici e studi settoriali. Tra le sfide identificate, tre emergono come particolarmente rilevanti e strettamente interconnesse: la transizione green, la transizione tecnologica e la transizione geopolitica.
In questo contesto, la politica industriale non deve essere concepita come un fine a sé stante, ma come uno strumento per il raggiungimento di grandi obiettivi nazionali. Sono stati quindi individuati quindici grandi obiettivi strategici e un piano d'azione pragmatico, che coinvolge tutti gli attori del sistema economico: Stato, imprese, università e società civile.
Uno degli aspetti centrali della strategia proposta è il rilancio del settore manifatturiero, ritenuto fondamentale per fermare la deindustrializzazione e la desertificazione industriale del Paese. Per perseguire questo obiettivo, il Libro Verde pone particolare attenzione a due pilastri del sistema produttivo italiano: il Made in Italy e le filiere produttive.
Per quanto riguarda il Made in Italy, è stato sviluppato un indice di specializzazione che consente di stimarne con precisione il valore nei vari settori, in termini di fatturato, esportazioni e occupazione. In parallelo, l’analisi delle filiere produttive si concentra sulla ricostruzione dei legami economici tra le imprese interdipendenti, identificando 19 filiere chiave. Per ciascuna di esse sono stati calcolati parametri cruciali, come il valore della produzione, la quota manifatturiera, il numero di occupati e il valore delle esportazioni.
La dimensione delle imprese italiane: la creazione di campioni nazionali
Uno dei temi centrali affrontati dal Libro Verde riguarda la dimensione delle imprese italiane. L'Italia è storicamente caratterizzata da un tessuto produttivo composto prevalentemente da piccole e medie imprese (PMI). Sebbene queste rappresentino un pilastro fondamentale del modello economico nazionale, la loro frammentazione costituisce spesso un limite alla competitività internazionale.
In tale ottica, si evidenzia come la crescita dimensionale delle imprese sia una priorità per affrontare le sfide globali. In particolare, viene sottolineata l'importanza di favorire processi di aggregazione e di consolidamento settoriale. La creazione di campioni nazionali ed europei – aziende di grandi dimensioni in grado di competere a livello globale – rappresenta una delle strategie chiave per rafforzare il posizionamento dell'Italia nel panorama internazionale. Settori strategici come la siderurgia, l'automotive, la farmaceutica e la difesa, insieme ai nuovi domini dello spazio e del mare (con particolare attenzione alla subacquea), sono individuati come prioritari per lo sviluppo di imprese di dimensioni significative.
Il Libro Verde propone politiche mirate a incentivare la collaborazione tra imprese, il trasferimento tecnologico e l'accesso a capitali significativi. Un elemento centrale di questa strategia è la promozione di filiere produttive integrate. Queste rappresentano un vantaggio competitivo per l'Italia, in quanto permettono di valorizzare le interdipendenze economiche tra settori diversi. A tal fine, si intende istituire una Conferenza delle Imprese e delle Filiere, un forum dedicato alla discussione e alla definizione di politiche industriali trasversali.
Ricerca e innovazione: l'esempio della Corea del Sud
La ricerca e innovazione rappresentano un altro pilastro fondamentale della nuova politica industriale italiana delineata nel Libro Verde. L'Italia, nonostante il suo patrimonio culturale e industriale, presenta ancora un divario significativo rispetto ad altri Paesi leader in termini di investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&S).
Un modello di riferimento indicato nel Libro Verde è la Corea del Sud, che dedica circa il 5% del proprio PIL ad attività di ricerca e sviluppo, collocandosi al vertice mondiale per numero di brevetti pro capite. Questo impegno ha permesso al Paese asiatico di trasformarsi in un leader globale in settori ad alta tecnologia come l'elettronica, le telecomunicazioni e l'automotive. La Corea del Sud ha saputo coniugare politiche pubbliche lungimiranti con una forte collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese, creando un ecosistema favorevole all'innovazione.
In Italia, si sottolinea la necessità di aumentare gli investimenti in R&S, adottando un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori del sistema. Tra le proposte avanzate figurano:
• Rafforzamento del sistema nazionale di innovazione, attraverso il potenziamento dei legami tra università, centri di ricerca e imprese;
• Incentivazione delle tecnologie abilitanti, come l'intelligenza artificiale, la robotica e le energie rinnovabili;
• Semplificazione dell'accesso ai fondi europei, per garantire un maggiore utilizzo delle risorse disponibili;
• Promozione della brevettazione, attraverso strumenti che incentivino la registrazione e lo sfruttamento commerciale delle innovazioni.
Un altro aspetto cruciale riguarda la capacità di tradurre i risultati della ricerca in applicazioni concrete. Per far ciò, il Libro Verde propone la creazione di poli tecnologici dedicati alle tecnologie emergenti, in grado di attrarre investimenti e talenti da tutto il mondo. Infine, viene sottolineata l'importanza di sviluppare una strategia nazionale per la sovranità tecnologica, garantendo che le imprese italiane possano competere nelle rivoluzioni industriali del futuro.
Export: il punto di forza dell'Italia
Il Made in Italy è sinonimo di eccellenza e qualità sui mercati internazionali. L'export continua a rappresentare uno dei principali motori di crescita per l'economia italiana, come evidenziato di recente dall'economista Fabio Fortis, professore di Economia presso l'Università Cattolica di Milano e noto esperto di economia internazionale. Fortis, analizzando le dinamiche del commercio estero, sottolinea come l'Italia vanti un surplus commerciale significativo, esportando più di quanto importi. Questa performance si basa su settori ad alto valore aggiunto come la meccanica, la moda, l'agroalimentare e il design, che rappresentano il cuore pulsante del sistema produttivo italiano.
Il Libro Verde propone una serie di misure per consolidare e rafforzare questa posizione. Tra le principali strategie figurano:
• Diversificazione dei mercati, per ridurre la dipendenza da specifiche aree geografiche e ampliare la presenza italiana nei mercati emergenti;
• Rafforzamento delle reti diplomatiche e commerciali, per facilitare l'accesso ai mercati esteri e promuovere il Made in Italy;
• Digitalizzazione delle imprese esportatrici, attraverso l'adozione di strumenti tecnologici avanzati che migliorino la gestione delle operazioni internazionali.
Un elemento distintivo del modello italiano è la capacità di combinare tradizione e innovazione. Il Libro Verde sottolinea l'importanza di preservare le specificità del Made in Italy, aggiornandole con nuove tecnologie e processi produttivi. In questo contesto, le PMI possono svolgere un ruolo cruciale, collaborando con i grandi esportatori per creare sinergie e aumentare la competitività complessiva del sistema.
L'obiettivo è mantenere l'Italia tra i primi cinque esportatori mondiali, garantendo una crescita trainata dall'export e uno stabile surplus della bilancia commerciale. Per raggiungere questo traguardo, è fondamentale investire nella formazione di competenze specifiche per l'internazionalizzazione, nonché promuovere una maggiore integrazione tra i settori produttivi.
Conclusione
Il Libro Verde "Made in Italy 2030" offre una visione ambiziosa e pragmatica per il futuro dell'industria italiana. Le sfide poste dalle transizioni green, tecnologica e geopolitica richiedono uno sforzo concertato e una strategia a lungo termine che bilanci innovazione e sostenibilità con la valorizzazione delle eccellenze tradizionali.
Attraverso una maggiore concentrazione delle imprese, un forte impegno nella ricerca e innovazione e il consolidamento dell'export, l'Italia può aspirare a rafforzare il proprio ruolo di protagonista nell'economia globale. Il successo di questa strategia dipenderà dalla capacità di coinvolgere tutti gli attori del sistema produttivo – dalle istituzioni alle imprese, passando per la società civile – in un grande progetto comune che trasformi le sfide in opportunità concrete per il futuro.
A cura della Divisione Corporate Finance di Consilia Business Management
BACK TO TOP
HEADQUARTER
Sede legale: Via Garofalo, 4
20133, Milano (MI)
Sede operativa: Corso Europa, 13
20122, Milano (MI)
info@consiliabm.com
SOCIAL MEDIA