25 FEBBRAIO
PMI E BANCHE: IL DOCUMENTO GUIDA PER SEMPLIFICARE IL DIALOGO SUGLI ASPETTI ESG
CORPORATE FINANCE
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Oggi la sostenibilità non è solo una questione di etica e responsabilità verso le generazioni future, ma un criterio che influisce concretamente sulle decisioni economiche e modella le dinamiche del mercato. L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e gli obiettivi dell'Unione Europea, che puntano alla neutralità climatica entro il 2050 e alla riduzione significativa delle emissioni di gas serra entro il 2030, impongono un cambiamento strutturale a tutti i livelli del sistema produttivo.
Attualmente, il quadro normativo europeo impone obblighi in materia di sostenibilità alle imprese di grandi dimensioni e alle istituzioni finanziarie. Tuttavia, questi soggetti devono anche considerare l’attività della loro “catena del valore”, che, nel caso specifico degli intermediari finanziari, include i soggetti finanziati. Le banche, perciò, stanno ridefinendo il loro approccio al credito, integrando criteri ESG (ambientali, sociali e di governance) nelle valutazioni di affidabilità delle imprese. Questo cambiamento ha implicazioni significative per le PMI, che costituiscono il cuore produttivo del nostro Paese e sono chiamate a rispondere a richieste e sollecitazioni da parte di tali controparti.
Per facilitare questo processo, il Tavolo per il coordinamento sulla finanza sostenibile, promosso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha redatto il Documento “Il Dialogo di Sostenibilità tra PMI e Banche”. Si tratta di un insieme di linee guida pensate per semplificare e rendere più efficiente la raccolta e la comunicazione delle informazioni ESG tra imprese e istituti di credito. Il Documento si basa su un presupposto fondamentale: sebbene le PMI non siano direttamente obbligate a rispettare le normative europee sulla sostenibilità, il loro accesso ai finanziamenti e la loro competitività dipendono sempre più dalla capacità di offrire un quadro completo e affidabile delle proprie performance ESG. Se da un lato questo impegno rappresenta un onere, dall’altro può senz’altro costituire una leva strategica per il futuro.
Un adeguato sistema di raccolta e aggiornamento dei dati ESG può infatti apportare numerosi benefici, tra cui:
- Gestione dei rischi: le imprese potranno identificare con maggiore precisione potenziali criticità e cogliere le opportunità derivanti dalla transizione;
- Accesso ai finanziamenti: le imprese potranno ottenere più facilmente finanziamenti da enti privati, fondi pubblici (statali, regionali ed europei) e tramite garanzie pubbliche;
- Pianificazione degli investimenti: le imprese potranno indirizzare meglio le risorse per fronteggiare shock energetici e ambientali;
- Potenziamento della competitività sul mercato: le imprese potranno migliorare la loro posizione, anche nella partecipazione alle gare d’appalto pubbliche, offrendo prodotti e servizi più sostenibili.
La necessità di promuovere un confronto strutturato
Ogni banca adotta i propri modelli e parametri di valutazione. Di conseguenza, uno dei principali ostacoli che le PMI devono affrontare riguarda la frammentazione delle richieste di informazioni. Il Documento intende offrire alle imprese una bussola per orientarsi in questo contesto, proponendo un approccio standardizzato, benché non obbligatorio, che possa agevolare il dialogo tra le parti. In questo modo, si mira a ridurre la complessità amministrativa e i tempi di risposta alle richieste delle banche, a migliorare il profilo di sostenibilità delle imprese agli occhi degli istituti di credito e dei clienti, nonché ad aiutare le PMI a comprendere meglio il valore strategico della sostenibilità, utilizzandola come leva per la crescita e l’innovazione.
Gli obiettivi del Documento sono i seguenti:
- Agevolare lo scambio di informazioni tra PMI e banche, attraverso una guida strutturata su quali informazioni acquisire e su come presentarle alle istituzioni finanziarie, tenendo conto di criteri di standardizzazione, proporzionalità, efficienza ed economicità;
- Aumentare la consapevolezza delle PMI sull'importanza delle informazioni di sostenibilità, anche nell’ottica di un progressivo avvicinamento all’adozione dello standard VSME elaborato dall’EFRAG;
- Promuovere formazione e progetti pilota, favorendo iniziative per supportare le PMI nell'acquisizione delle competenze in materia di sostenibilità.
Struttura e contenuti del Documento
Nello specifico, il Documento è composto dalle “Informazioni di sostenibilità dalle PMI alle banche”, che presentano un elenco dettagliato dei dati richiesti, suddivisi in diverse categorie ESG e dalla “Guida Metodologica”, che contiene indicazioni pratiche su come raccogliere e organizzare i dati.
La struttura delle Documento segue un approccio modulare, adattato alla dimensione delle imprese, e si articola in cinque sezioni dedicate agli aspetti generali, climatici, ambientali (E), sociali (S) e di governance (G):
- Informazioni generali: dati anagrafici e descrizione dell'attività dell’impresa;
- Mitigazione e adattamento al cambiamento climatico: consumi energetici, emissioni di gas serra, rischi fisici e di transizione;
- Ambiente: inquinamento di aria, acqua e suolo, consumo di risorse idriche, tutela di biodiversità ed ecosistemi, smaltimento di rifiuti ed economia circolare;
- Società e forza lavoro: rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, politiche di inclusione, condizioni di lavoro, sicurezza dei dipendenti, rapporti con la comunità;
- Condotta d’impresa: struttura di gestione, procedure di segnalazione e sistemi di controllo interno.
Ciascuna sezione comprende diverse tematiche, presentate attraverso specifiche colonne: Tipologia, che indica se si tratta di informazioni generali, metriche, politiche/procedure, azioni/risorse o obiettivi; Informazione di sostenibilità, che descrive le informazioni da rappresentare; Unità di misura, che specifica l’unità di misura da utilizzare per esprimere l’informazione (Euro/anno, %, tonnellate, ecc.); Priorità per microimprese, che assegna un livello di priorità (1 o 2), con il presupposto che le microimprese forniscano almeno le informazioni di priorità 1; infine, Riferimento alla normativa applicabile alle banche, che indica la fonte normativa che giustifica la richiesta di informazioni da parte delle banche alle PMI loro clienti, come il modello del Terzo pilastro della normativa bancaria.
Un'iniziativa volontaria ma strategica
L’adozione del Documento è volontaria, ma rappresenta un’opportunità strategica per le PMI. Per sfruttarne appieno i benefici, le imprese devono affrontare alcune sfide, come la necessità di acquisire competenze per raccogliere e analizzare i dati ESG, il sostegno di costi iniziali legati all’implementazione di sistemi di monitoraggio e l’adattamento a un quadro normativo in continua evoluzione. Tuttavia, integrare la sostenibilità nella gestione aziendale non è solo un investimento per il futuro, ma una leva concreta per la crescita a lungo termine. In un contesto europeo che sta sviluppando standard volontari di rendicontazione ESG (VSME - Voluntary Sustainability Reporting Standard for SMEs), che potrebbero rappresentare una base di riferimento per le imprese non quotate, anticipare questi cambiamenti permetterà alle PMI di essere più competitive, attrarre nuovi investitori e clienti e migliorare la propria resilienza economica e ambientale.
A cura della Divisione Corporate Finance di Consilia Business Management
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