11 MARZO
SANITÀ CONNESSA: LA RIVOLUZIONE DIGITALE PER UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE RESILIENTE
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Il contesto socio-sanitario attuale richiede alla sanità italiana di avviare una trasformazione profonda, orientata verso un modello più connesso, territoriale e centrato sulle esigenze del cittadino. L'invecchiamento della popolazione, l'evoluzione delle esigenze di assistenza e l'esperienza della pandemia di COVID-19 hanno infatti evidenziato la necessità di un sistema sanitario più integrato, efficiente e preparato a rispondere a potenziali shock futuri.
La crescente consapevolezza dell'importanza della sanità, non solo per la salute pubblica, ma anche per l'economia e il tessuto sociale, sta favorendo l’avvio di un cambiamento strutturale. In questa prospettiva, la digitalizzazione può svolgere un ruolo chiave nel migliorare l'accesso alle cure, semplificare i processi e garantire la continuità dei servizi. I finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) offrono un'opportunità per accelerare questa trasformazione e ridurre il divario digitale nel settore sanitario.
Tuttavia, nonostante gli sforzi e gli investimenti in atto, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) continua a presentare problemi strutturali e criticità, tra cui la riduzione del rapporto tra spesa sanitaria e PIL, la crescente carenza di personale e i lunghi tempi di attesa per le prestazioni mediche. L'inflazione ha infatti aggravato lo squilibrio tra risorse disponibili e costi, mentre la fuga dei professionisti verso il settore privato o l'estero ha ulteriormente complicato la gestione del personale. Queste criticità portano a un aumento delle spese a carico dei cittadini e a una maggiore disparità nell'accesso alle cure, con il rischio che le fasce più deboli rinuncino alle prestazioni sanitarie.
La diffusione della sanità digitale
La digitalizzazione dei dati sanitari e l'adozione di nuove tecnologie offrono l'occasione di ripensare in profondità l'organizzazione dei percorsi di cura, favorendo una riprogettazione delle relazioni tra i soggetti e i livelli di assistenza.
Secondo la ricerca dell'Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, presentata il 23 maggio 2024 durante il convegno “Sanità Digitale: Trasformare il presente per un futuro sostenibile”, nel 2023 la spesa per la sanità digitale in Italia ha raggiunto i 2,2 miliardi di euro, con un incremento del 22% rispetto all'anno precedente. Tra gli ambiti di innovazione considerati prioritari dalle aziende coinvolte nello studio emergono, in particolare, la cybersecurity, l'implementazione della Cartella Clinica Elettronica (CCE) e l’integrazione con i sistemi informatici regionali e/o nazionali.
In aggiunta, dal rapporto emerge che i tassi di adozione della telemedicina rimangono stabili, mentre cresce l'interesse per l'intelligenza artificiale, che si sta affermando come uno degli strumenti più promettenti per l'innovazione del settore sanitario.
Telemedicina: la salute a distanza
La telemedicina è uno degli sviluppi più significativi della sanità digitale e consente di erogare prestazioni sanitarie a distanza, riducendo i tempi di attesa e migliorando l'accessibilità ai servizi sanitari, soprattutto nelle aree remote.
Le sue principali applicazioni includono:
• Televisita: permette ai medici di effettuare visite e controlli sui pazienti senza la necessità di un incontro fisico.
• Telemonitoraggio: grazie a strumenti digitali avanzati, consente di monitorare a distanza i parametri vitali dei pazienti. Utile soprattutto per chi necessita di un’assistenza sanitaria continua, come i pazienti affetti da patologie croniche.
• Teleconsulto: facilita il confronto tra specialisti per discutere casi clinici complessi, migliorando la qualità delle diagnosi.
• Telerefertazione: permette l’invio e la ricezione di referti, documenti e diagnosi, riducendo i tempi di attesa per i pazienti.
In relazione all'adozione della telemedicina, la ricerca dell'Osservatorio Sanità Digitale evidenzia che, nel 2023, il 35% degli specialisti e il 43% dei medici di medicina generale (MMG) hanno utilizzato i servizi di televisita, mentre il 33% e il 35%, rispettivamente, hanno fatto ricorso al telemonitoraggio. Tuttavia, l’erogazione delle prestazioni di telemedicina rimane ancora occasionale. La maturità di tali servizi non dipende soltanto da fattori tecnologici, ma anche da aspetti organizzativi. Infatti, tra coloro che hanno già utilizzato strumenti di telemedicina, solo il 10% afferma che nella propria struttura sono stati definiti i ruoli per l’erogazione dei servizi, e solo il 24% ha ricevuto formazione sull’utilizzo di queste soluzioni. Nonostante queste limitazioni, l'interesse da parte dei pazienti per l'adozione futura di questi servizi è molto elevato, con una propensione che si avvicina all'80%.
Un esempio di come la telemedicina stia trovando applicazione sul territorio è rappresentato dalle farmacie, che stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nella sanità digitale, offrendo prestazioni avanzate a un numero sempre maggiore di cittadini. Secondo una ricerca di Federfarma, molte farmacie italiane sono già attrezzate per servizi di telemedicina: il 52% eroga l’ECG in telemedicina, il 50% offre il servizio di Holter pressorio, il 46% fornisce l’Holter cardiaco e solo l’8% eroga la spirometria, sebbene il 56% sia disponibile a implementarla.
L'Intelligenza Artificiale come alleata
In questo contesto, si aggiunge la necessità di preparare il sistema sanitario dal punto di vista tecnologico, culturale e normativo a cogliere le opportunità e affrontare le sfide legate all’introduzione delle soluzioni più innovative, in primis quelle dell’Intelligenza Artificiale (AI). Per gran parte del personale sanitario l’AI potrà essere un valido supporto per le proprie attività, favorendo la diagnosi precoce, la personalizzazione dei trattamenti e l'automazione dei processi amministrativi.
Il 72% dei medici specialisti e il 70% dei medici di medicina generale ritiene infatti che l'AI possa migliorare l'accuratezza delle cure e facilitare il monitoraggio dei pazienti cronici. Tuttavia, permangono alcune preoccupazioni: il 55% dei medici teme che un'eccessiva automatizzazione possa portare a errori, mentre il 53% vede un rischio nella riduzione del valore del giudizio clinico umano. Nonostante ciò, l'AI generativa (GenAI) sta già trovando applicazioni nella ricerca di informazioni scientifiche: il 29% degli specialisti, il 34% degli infermieri e ben due terzi dei MMG hanno utilizzato strumenti basati su GenAI per aggiornarsi. Inoltre, il 22% degli italiani ha usato ChatGPT per cercare informazioni sulla salute.
La cultura dell'innovazione
Nonostante i significativi progressi raggiunti nella sanità digitale, persistono diverse sfide da affrontare. È essenziale promuovere un cambiamento culturale che coinvolga tutti gli attori del sistema sanitario, dalle autorità politiche, ai professionisti, fino ai pazienti. Solo attraverso un approccio integrato, che valorizzi le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e superi le barriere attualmente esistenti, sarà possibile raggiungere i miglioramenti tanto attesi per il Servizio Sanitario Nazionale.
Per una piena adozione dell’innovazione, è fondamentale sviluppare le competenze digitali sia dei cittadini che dei professionisti sanitari. Le principali aree su cui concentrarsi sono la Digital Literacy (alfabetizzazione digitale), le Digital Soft Skills (abilità di comunicazione digitale), la Health Literacy (capacità di comprendere le informazioni sanitarie) e le eHealth Skills (uso consapevole delle tecnologie sanitarie).
A fronte dei gap formativi da colmare, emerge comunque un forte desiderio da parte degli italiani di utilizzare il digitale per accedere ai servizi sanitari, con il 72% dei cittadini favorevole. L'accesso a questi servizi in modo capillare e a distanza è ormai considerato un'esigenza imprescindibile. Si auspica che questo crescente consenso, insieme alla consapevolezza della necessità di una sanità più sostenibile dal punto di vista economico e sociale, spinga il Paese verso l’adozione di un modello di sanità connessa, capace di rispondere alle esigenze del futuro.
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