06 MAGGIO
MERCATO M&A 2024 IN ITALIA: NUMERI DA RECORD TRA CONSOLIDAMENTO E SFIDE FUTURE
CORPORATE FINANCE
7 MIN READ
Un anno eccezionale per le fusioni e acquisizioni
Uno studio recente condotto da Arkios, basato su dati MergerMarket, evidenzia le principali tendenze del mercato M&A in Italia, analizzando le operazioni che hanno coinvolto società italiane in qualità di acquirenti o target. Il 2024 si conferma come un anno straordinario per il mercato delle fusioni e acquisizioni in Italia, con risultati senza precedenti nonostante le incertezze macroeconomiche globali. L'anno si è chiuso con 1.625 operazioni annunciate, dato in crescita del 2,2% rispetto all'anno precedente, stabilendo un record assoluto negli ultimi anni. Il controvalore aggregato delle operazioni ha raggiunto €92 miliardi, di cui €58 miliardi da transazioni già concluse a marzo 2025.
A caratterizzare il 2024 è stato l'aumento significativo dei cosiddetti "large deals", con 38 operazioni annunciate superiori a €500 milioni, per un controvalore totale di €65,5 miliardi. Tra queste spiccano acquisizioni strategiche come UniCredit-BancoBPM e BancoBPM-Anima Holdings, operazioni che segnalano un importante consolidamento nel settore bancario italiano.
Operazioni domestiche: la forza del mercato interno
Le operazioni M&A Italia su Italia nel 2024 sono state 913, pari a circa il 60% del totale, con un aumento del 6% rispetto all'anno precedente, per un controvalore di €34 miliardi (33% del totale annunciato). Gli investitori di natura corporate hanno dominato il mercato domestico, rappresentando il 71% delle operazioni, per un controvalore di €22 miliardi.
Il settore Industrial si conferma leader per numero di operazioni (284), mentre Consumer & Retail e Technology & Telecommunication registrano tassi di crescita rispettivamente del 15% e del 29%. In termini di controvalore, il settore Financial Services si posiziona al primo posto con un impressionante +237% rispetto al 2023, seguito dal settore Energy & Natural Resources che, con un incremento del 473% rispetto all'anno precedente, ha generato transazioni per un valore complessivo di 10 miliardi di euro.
Nel mercato domestico, le prime 10 operazioni per controvalore hanno rappresentato il 70% del valore totale delle transazioni Italia su Italia, evidenziando la rilevanza strategica di poche operazioni di grande portata.
Investimenti esteri in Italia: il fascino del Made in Italy
Il 2024 ha visto 439 operazioni estero su Italia, per un controvalore di €44 miliardi. Gli investitori corporate internazionali hanno realizzato il 67% delle operazioni, mostrando un forte interesse ad acquisire competenze specifiche dal mercato italiano.
Il settore Consumer & Retail ha registrato una crescita del 18% nel numero di transazioni, con un controvalore in forte aumento. Le aziende del Made in Italy continuano ad attrarre l'interesse di grandi gruppi internazionali, che riconoscono il valore di brand iconici e know-how produttivo d'eccellenza.
La Francia si conferma come il principale paese per numero di transazioni in Italia, mentre gli Stati Uniti mantengono una posizione rilevante con circa 71 operazioni. In termini di controvalore, le transazioni degli investitori statunitensi prevalgono, rappresentando il 40% delle top-10 transazioni estero su Italia, nonostante un calo del 59% rispetto al 2023.
Tra le principali acquisizioni estere, circa il 50% riguardano il settore Consumer & Retail, mentre circa il 30% interessano il settore Industrial. L'operazione più significativa è stata l'acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom per €8 miliardi.
I Private Equity internazionali dominano la classifica Estero su Italia per Deal Value, confermando il ruolo cruciale di questi investitori nell'attrarre capitali esteri nel sistema produttivo italiano.
Italiane all'estero: strategie di espansione globale
Le operazioni Italia su estero hanno registrato una leggera flessione nel 2024, con 273 transazioni per un controvalore di €14 miliardi. Il 90% di queste operazioni è stato guidato da investitori corporate italiani, evidenziando una chiara strategia di espansione internazionale delle aziende italiane.
Il settore Industrial rimane il punto di riferimento per le operazioni cross-border italiane, con un aumento del 5% nel numero di transazioni.
Gli Stati Uniti si confermano la principale destinazione degli investimenti italiani, con un notevole aumento del controvalore delle operazioni (+125%).
Il Brasile emerge come destinazione sempre più rilevante per gli investitori italiani, con una crescita straordinaria del 592% nel controvalore delle transazioni, che ha raggiunto circa 400 milioni di euro.
Mid-market: il cuore pulsante dell'M&A italiano
Nel 2024 il segmento mid-market ha mostrato una crescita sia per numero di operazioni che per controvalore. Sebbene il peso del mid-market M&A sia sceso all'8% del totale delle operazioni annunciate, il controvalore totale pesa il 25% del mercato.
I settori Industrial, Consumer & Retail e Tech & Telco hanno trainato l'incremento del controvalore mid-market nel 2024, con 18 miliardi di controvalore aggregato. Tra le operazioni chiave si segnalano l'acquisizione di Officine Maccaferri da parte di Ambienta SGR (€500 milioni) e la vendita a Fincantieri della business unit armamenti sottomarini di Leonardo (€435 milioni).
Al contrario, i settori Financial Services ed Energy hanno registrato una diminuzione delle operazioni mid-market, concentrando l'attività su large deals di rilevanza strategica per il sistema Paese.
Outlook 2025: incertezza e sfide all'orizzonte
Lo scenario per il 2025 appare caratterizzato da grande incertezza, almeno per il primo semestre. Le potenziali guerre commerciali innescate dalla politica dei dazi del neopresidente Trump, unite alla debole crescita europea e alle difficoltà economiche di Germania e Francia, pongono numerosi interrogativi sull'andamento dell'economia e, di conseguenza, sul mercato M&A.
L'incertezza non favorirà probabilmente l'attività M&A, in particolare nei segmenti small e mid-market. I large deals, invece, soprattutto quelli con forte connotazione strategica nei settori Energy & Infrastructure e Financial Services, potrebbero resistere meglio alle turbolenze macroeconomiche, essendo dettati da imperativi strutturali per il sistema Paese.
Nonostante le sfide, l'Europa potrebbe riservare sorprese, soprattutto nei settori che richiedono maggiori investimenti in capitale, accelerando il processo di reshoring già in atto. La competitività diventa l'imperativo strategico europeo, con potenziali politiche aggregative e creazione di poli strategici attraverso operazioni M&A nei settori dove l'Europa eccelle tradizionalmente, come la meccanica e il manifatturiero ad alto valore aggiunto.
A cura della Divisione Corporate Finance di Consilia Business Management
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